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APT HOWTO
Capitolo 1 - Introduzione


In principio esistevano i .tar.gz. Gli utenti dovevano compilare ogni programma che volevano usare sui loro sistemi GNU/Linux. Quando fu creata Debian, fu ritenuto necessario che il sistema incorporasse un metodo di gestione dei pacchetti installati sulla macchina. A questo sistema fu dato il nome dpkg. Fu così che nacque il famoso "pacchetto" nel mondo GNU/Linux, parecchio tempo prima che Red Hat decidesse di creare il proprio "rpm".

Rapidamente un nuovo dilemma si fece strada nelle menti degli sviluppatori di GNU/Linux. A loro serviva un modo rapido, pratico ed efficiente per installare i programmi, che gestisse automaticamente le dipendenze e che avesse cura di mantenere i file di configurazione esistenti mentre si effettuavano i vari aggiornamenti. Ancora una volta Debian ha aperto la strada dando vita ad APT (Advanced Packaging Tool), che poi è stato adattato da Conectiva per usarlo con pacchetti rpm e in seguito è stato adottato anche da altre distribuzioni.

Questo manuale non tratta di apt-rpm, così è chiamato l'adattamento fatto da Conectiva di APT, ma eventuali patch a questo manuale saranno ben accolte.

Questo manuale è basato sulla prossima release Debian, Etch, alla data del 31 agosto 2005.


1.1 Terminologia e concetti di base

Di seguito si possono trovare la terminologia e i concetti di base utilizzati in questo manuale:

Sorgente APT: una sorgente APT è un posto (spesso su internet, su un CDROM o da qualche altra parte) che fa da repository per i pacchetti Debian, si veda Il file /etc/apt/sources.list, Sezione 3.1.

Riga di sorgente APT: una riga di sorgente APT è una riga speciale da aggiungere al file di configurazione per indicare ad APT quali "sorgenti APT" si vuole usare, si veda Il file /etc/apt/sources.list, Sezione 3.1.

Pacchetto binario: un pacchetto binario è un file .deb pronto per essere installato dal gestore dei pacchetti (dpkg), può includere dei file binari ma può anche contenere solo dei dati indipendenti dall'architettura, viene chiamato pacchetto binario in entrambi i casi.

Nativo per Debian: pacchetto creato specificamente per Debian, di solito questo tipo di pacchetto ha il file di controllo Debian all'interno del pacchetto sorgente originale e a ogni nuova versione del pacchetto corrisponde una nuova versione del programma o dei dati originali.

Debianizzare: verbo usualmente usato per indicare "preparare per l'uso con Debian" o, più semplicemente, impacchettare in formato .deb.

Pacchetto sorgente: un pacchetto sorgente è una definizione astratta per un insieme di due o tre file che fanno parte del formato sorgente Debian: un file .dsc che contiene le informazioni sul pacchetto chiamato file di controllo del sorgente; un file .orig.tar.gz che contiene i sorgenti originali del pacchetto (si può anche trovare questo file come .tar.gz, senza .orig, significa che il pacchetto è nativo per Debian); un file .diff.gz che contiene le modifiche fatte al sorgente originale per "debianizzare" il pacchetto (questo file non esiste per i pacchetti nativi per Debian).

Upstream: questa parola indica qualcosa che proviene dallo sviluppatore originale del software o dei dati, oppure lo sviluppatore stesso.

Pacchetto virtuale: i pacchetti virtuali sono pacchetti che in realtà non esistono ma sono dei servizi generici "forniti" da alcuni pacchetti specifici, l'esempio più comune è il pacchetto mail-transport-agent che tutti i pacchetti che necessitano di un MTA[1] possono specificare come dipendenza lasciando all'utente la scelta di quale MTA usare.


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APT HOWTO

2.0.2 - October 2006

Gustavo Noronha Silva kov@debian.org

Traduzione di Luca Monducci